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Decreto Virtù Madre Natalina

Maria Bonardi nasce a Cuneo il 4 dicembre del 1864 e riceve il battesimo nella chiesa di Sant’Ambrogio il 7 dicembre dello stesso anno.
I genitori, Giuseppe Bonardi e Margherita Dogliani, educarono i loro numerosi figli alla fede cristiana e secondo l’amore di Dio.

I primi anni

Fin da piccola Maria mostrò di avere un carattere forte e determinato. Nel 1871 si cresima nel Duomo di Cuneo, riceve poco dopo la Prima comunione nella chiesa di Sant’Ambrogio. Sempre nel 1871, il padre rileva lo stabilimento di bagni della Certosa di Chiusa, Pesio CN, scelta che causerà un grave dissesto finanziario.
La personalità di Maria Bonardi era vivace ed esuberante tanto da indurre la mamma a scegliere per lei un tipo di educazione collegiale. Infatti nel 1873 entrò nel collegio “Sacra Famiglia” di Cuneo.
La mamma di Maria pensava di ottenere un adeguato supporto educativo nei riguardi della figlia.
Nel 1878 la ragazza segue un corso di esercizi spirituali e questa esperienza le porta il dono della conversione; dopo un breve ritorno in famiglia nel 1880, sente di volersi consacrare a Dio e nel 1882, quando compie 18 anni, ha ormai deciso di immergersi completamente e votarsi a un tipo di esistenza religiosa, e perciò scegliere la congregazione della quale fare parte.
Nel frattempo però la sua famiglia, in seguito al grave dissesto economico subito, si trasferisce in Francia a Nizza, dove Maria cerca un lavoro per essere di supporto e aiuto alla sua famiglia.

Un sogno rivelatore

Prende servizio presso una ricca famiglia e una sera stanca, dopo una lunga giornata di lavoro, si addormentò sul baule e i suoi desideri si trasferirono in un bel sogno. Nel sogno vide tante giovani ragazze vestite di bianco con un velo bianco sulla testa e disposte in circolo.

Si muovevano lievemente in cerchio e cantavano probabilmente lodando il Signore. Questo per Maria fu un sogno rivelatore: era Dio che la chiamava a intraprendere un serio e luminoso cammino di fede.
Confidò perciò alla mamma la sua forte volontà di entrare a far parte di una comunità di suore.
È il 1884 e la famiglia di Maria è ancora in difficoltà. A Torino lavora per mantenersi e per procurarsi la dote, sempre in cerca di una comunità religiosa che possa accoglierla. La signora da cui lavora le suggerisce di recarsi a Verrua Savoia TO, perché ha saputo che il parroco intende fondarvi un monastero.
Qui, incontra Don Costamagna che le promette di accoglierla nell’istituto di suore anche senza la dote, ma la risposta tarda ad arrivare e Maria nel frattempo chiede di poter fare la suora nel Cottolengo ma riceve una risposta negativa. La sua domanda viene rifiutata.
Il 21 dicembre del 1887, don Costamagna accoglie Maria Bonardi nell’ordine delle suore del Buon Consiglio e un mercoledì durante la novena di Natale, le viene consegnato l’abito e assegnato il nome di Natalina.
Felice di essere riuscita ad abitare il suo sogno, suor Natalina restò presto delusa perché in quell’istituto non si viveva la vita evangelica che lei aveva tanto sognato e cercato.
Tra il mese di ottobre e di novembre del 1891, mons. Pampirio, arcivescovo di Vercelli decide, in seguito a ragioni non note, di non accogliere in diocesi le suore del Buon Consiglio.
Suor Natalina si prepara per tornare in famiglia ma una forza superiore la trattiene.

Nella cappella della Madonna di Loreto

Un giorno accompagna la madre superiora alla stazione di Livorno Ferraris (VC), e tornando vede quest’ultima nascondersi dietro un albero per svestirsi dagli abiti da religiosa. Suor Natalina, smarrita, si rifugia nella cappella della Madonna di Loreto e sconfortata implora piangendo la Madonna in cerca del suo aiuto. Dal silenzio della cappella sente una voce che le dice: “Sì, io ti aiuterò”.

Il 10 novembre, mons. Pampilio ha un colloquio con il parroco di Sant’Antonino, Don Degiani. Incomincia la novena e nello stesso periodo il parroco chiede al vescovo di consentire a suor Natalina di continuare la sua opera nella scuola materna.
In attesa di trovare una nuova collocazione presso un istituto religioso, riprende la sua opera nella scuola materna.

Ripensando al momento in cui si era rifugiata nella cappella della Madonna di Loreto, suor Natalina trovava molto bello colloquiare con il cielo mentre sulla terra imperversava la bufera. Cosa importava se era rimasta sola, senza più una famiglia e senza più una casa? Aveva soltanto ottanta centesimi in tasca e sapeva che Dio era dalla sua parte.
Nell’inverno tra il 1891 e il 1892 il parroco Dogliani incoraggia suor Natalina a restare nel luogo che le aveva assegnato la Provvidenza per dare vita a una nuova famiglia religiosa.
Suor Natalina quasi senza pensare rispose: “Se sapessi che è volontà di Dio che si formasse una comunità religiosa, cercheremmo altre giovani”.
Ma subito si riprese e aggiunse: “No, per carità, non è possibile”.
Don Dogliani decide di parlare con il Vescovo che prende presto in esame il regolamento che gli è stato presentato e approva il progetto che vede suor Natalina coinvolta nel proseguire l’opera e le chiede anche di cercare altre ragazze disposte a seguirla nel suo cammino spirituale di fede, per fondare una nuova famiglia religiosa.
Ma le difficoltà non furono poche perché i soldi a disposizione erano pochissimi, mancavano molte cose necessarie e il cibo era scarso. La gioia di pregare e servire il Signore cresceva sempre più.

Suor Natalina nei momenti di grande e grave preoccupazione, pregava e piangeva davanti al Sacro Cuore di Gesù. Anche questa volta sentì una voce che le rassenerò il cuore.
La voce diceva così: “Non sei tu che fai, sono Io”.

La suora comprende il valore della sua missione e che è il Signore a condurre la comunità, lei non deve preoccuparsi.
Cerca giovani donne che la seguono nelle località di Trino e Costantana (VC).
Spesso riceve calunnie, rifiuti e maldicenze ma va avanti per la sua strada illuminata dalla fede e dall’amore di Dio. Le suore aumentano e si aprono altre scuole e collegi.
Madre Natalina può cantare: “Ora lascia Signore, che il tuo servo vada in pace, i miei occhi hanno visto la tua salvezza”.

I principali avvenimenti della nuova famiglia religiosa

• 1895 – Viene deciso l’acquisto del caseggiato di Loreto nei pressi di Livorno e nel mese di agosto la prima piccola comunità di dieci suore vi si trasferisce. Al vescovo viene presentata la domanda per vestire l’abito religioso.
• 15 agosto 1896 – Dodici suore fanno vestizione e otto anche professione religiosa. Si apre a Livorno un ricovero per anziani che chiuderà poco dopo per mancanza di fondi.
• 1899 – Acquisto del convento dei Cappuccini a Cigliano VC, diviene un ricovero per anziani. Anche questo poco dopo chiude per mancanza di soldi e si trasforma in un laboratorio femminile.
• A settembre tre suore si trasferiscono a Vercelli e il primo ottobre si apre l’educandato in casa Montarolo. Dopo due anni l’educandato viene trasferito in via Sant’Antonio e il 20 agosto Madre Natalina invia al vescovo Valfrè le sue prime dimissioni.
• 24 agosto 1914 – Madre Natalina presenta per la seconda volta le dimissioni che vengono accettate dal vescovo. Il giorno 27 dello stesso mese viene eletta superiora Generale, suor Giuseppina Guglielmati. Alcuni giorni dopo, la fondatrice Madre Natalina lascia Vercelli. È destinata a S. Maria Rocca CN in veste di Superiora e direttrice dell’asilo.
• 1914–1918 – Suor Natalina rimane a S.Maria Rocca. Nel 1916 l’educandato viene trasferito in via Feliciano da Gattinara.
• 1919-1921 – Suor Natalina è destinata a Cigliano per l’assistenza delle suore malate.
• 1921 – Viene eletta superiora generale. La comunità e l’educandato ancora una volta trasferiti in via Simone da Collobiano.
• 22 agosto 1926 – La consacrazione della congregazione al Sacro Cuore.
• 1 marzo 1928 – L’arcivescovo mons. Gamberoni approva le nuove Costituzioni.
• 1929 – Apre la casa di Loano dedicata al Sacro Cuore.
• 28 novembre 1932 – Si acquista palazzo Murazzano che nel 1935 diverrà sede della casa generalizia.
• 15 agosto 1938 – Sessantasei religiose, tra cui suor Natalina, prendono i voti perpetui.
• 25 luglio 1945 – Madre Natalina muore alle 12,30 del pomeriggio. Era la festa di San Giacomo apostolo. Lasciò questa vita per continuare a vivere in pienezza nella contemplazione del suo Dio che tanto aveva amato e servito.

Le suore di Santa Maria di Loreto

Quella fiaccola data da Dio a Madre Natalina è stata portata avanti da donne che come lei hanno creduto all’amore del Padre, che hanno accettato di vivere come Gesù facendo voto di castità, povertà, obbedienza con la purezza e l’amore materno di Maria. Seguendo questo esempio di eterno amore misericordioso hanno offerto al mondo lo stile della vita quotidiana di Nazareth: vita di preghiera, di lavoro, di relazioni familiari vere, di comunione, a servizio di tutti i fratelli.
Anche il nome “Suore di Santa Maria di Loreto”, che l’Arcivescovo di Vercelli volle dare a questa nuova comunità, richiama lo stile di vita di Nazareth.
Il Signore continua a chiamare persone nuove, a vivere la certezza dell’amore sincero e autentico e a donare Gesù al mondo. Testimoni di forza splendente, fede e bellezza a cui sono state prestate le parole, i gesti, il cuore, affinché si possa essere sempre presenti tra i bambini, i giovani, gli anziani, le famiglie, gli ammalati.
A chi come Maria risponde: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”, il Signore dona la sua fedeltà amorosa. La persona sente di essere nelle mani del Padre e dona sé stessa come libera offerta a Lui, Padre attento e misericordioso. Così, da un piccolo seme è nata una nuova comunità che vuole essere “Annuncio” della Parola del Signore tra gli uomini. È presente tra i fratelli di Isiolo (Kenya) con i quali condivide la preghiera, il lavoro e l’annuncio della “Buona Novella del Signore Gesù”.

• 10 dicembre 1954 – La congregazione riceve dalla Santa Sede il Decreto di Lode e diventa di Diritto Pontificio.
• 4 giugno 1962 – Giunge alla Sacra Congregazione dei Religiosi, il deceto delfinitivo di approvazione dell’istituto.
• 1967 – Iniziano i lavori di preparazione al capitolo speciale richiesto dallo stesso Concilio Vaticano II
• 10 dicembre – Apertura della casa di missione a Isiole (Kenya).
• 31 maggio 1980 – Decreto di approvazione delle costituzioni.
• 1991 – Inizio della Causa di Beatificazione di Madre Natalina.
• 25 marzo 1992 – Nasce la Fraternità di Nazareth: un’associazione per i laici che desiderano condividere il carisma delle suore di Santa Maria di Loreto.
• 13 settembre 2002 – L’arcivescovo di Vercelli, padre Enrico Masseroni, apre il processo diocesano per la canonizzazione della serva di Dio, Madre Natalina Bonardi.
• 16 giugno 2006 – Nella cappella di Casa Madre VC, si celebra la sessione di chiusura del tribunale istituito per il processo diocesano della causa di Beatificazione della fondatrice.

 

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