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Storia

Foto della vecchia facciata del Conventino Dal 1474 al 1805 la parrocchia di Livorno Piemonte fu aggregata alla diocesi di Casale Monferrato.
I primi documenti casalesi relativi alla cappella di Loreto in territorio livornese risalgono al 1625 e sono stati studiati da don Pietro Gauzolino: sono la richiesta di autorizzazione a costruire la chiesetta, la delega episcopale a don Francesco Ferraris perché visiti il luogo e la sua relazione ufficiale.
"Alcuni particolari di Livorno desiderano fabbricare un picciol tempio ad honore di Dio e della Gloriosa sempre vergine Maria, in sembianza della Santa Casa di Loreto, sopra li fini di detto luogo, ove già vi è una Capelletta con l'istesso titolo, e perciò ricorrono alla S.Vs. Ill.ma et Rev.ma humilmente supplicandola a conceder loro licenza acciò che da niuno sia impedito questo lor santo desiderio, tanto più che volendo essi spender del proprio e tanto sperano. In nome di Pietro Ronco et di quattro altri Part.ri tra quali vi è il Patrono della Capelletta eretta".
II 6 marzo 1625 il Vescovo di Casale Monferrato mons. Scipione Agnelli delegò don Francesco Ferraris; il 5 maggio fu redatto un atto, in cui si legge:
"Ivi già si ritrova fabbricata una cappella con l'immagine della Madonna SS.ma di Loreto, fabbricata dico sopra il solo proprio di Pompeo Boggio, in luogo piano, in capo di una via pubblica, qual cappella e sito divide la via sud.ta in due parimenti frequentate strade, ne è più lontana di mezzo miglio dal corpo di Livorno da parte australe ed altrettanto lontana dalli cassinali de Buronzi et di S.to Giacomo dall'altra parte. Di più vi si vede et ritrova molta calcina bagnata et una quantità di mattoni, il tutto già condotto per elemosina da persone devote a costruzione della nuova fabbrica. Costituito Pompeo Boggio all'istanza dei sud.ti alla presenza del d.to Delegato et testimoni soprannominati ha dichiarato e protestato che lui spontaneamente dona tutto quel maggior sito che fia bisogno per d.ta nuova fabbrica. Per fede manualmente sottoscritto: Garrone". Seriografia della vecchia facciata del Conventino
Don Ferraris il giorno dopo scriveva: "Mi sono trasferito nel luogo dove si è supplicato per reedificare una chiesa a similitudine totale della Santissima Casa di Loreto, dove io ho trovato esser già stata condotta molta quantità di materia, calzina, da persone divote, esser detto sito molto comodo a Livorno, et a doi cascinali de maggiori ch'abbia Livorno, et anco in presenza mia e d'altri testimoni da uno devoto è stato donato, sì che conosco esser di gran gusto di molti divoti, e dover detta chiesa riuscire di gran devotione, pertanto la supplico a non render vani li giusti detti voti, rimettendomi però alla prudenza di S.E. Ill.ma, alla quale per fine prego dal ciclo ogni bene. Livorno 6 maggio 1625".
Tre giorni dopo la Curia diede l'autorizzazione: "In base alla relazione richiesta e a noi fatta, concediamo la facoltà di costruire tale sacello. Dal palazzo vescovile 9 maggio 1625" .
Il Canonico Francesco Antonio Nicolina (1714-1776) nel suo manoscritto intitolato "Storia dell'antico Borgo di Livorno" annotò:
"Distante mezzo miglio verso mezzodì vi è una fabbrica di SS. Esercizi, assai bella, detta la Madonna di Loreto. Anticamente vi era una chiesa sola fatta edificare da Pietro Ronco con l'abitazione di un Romito. L'anno 1720 il canonico Giuseppe Maria Perucca fece costruire vicino una fabbrica per santi esercizi. Il nipote Alberto Perucca fece costruire il Porticato alla chiesa e due braccia di stanze a due piani. Una lapide posta nella chiesetta ricorda queste costruzioni: A.D. MDCCLXIV. Nel 1771 si è costruita la strada retta che da Livorno tende a questa chiesa. Si voleva anche costruire un Ospedale, ma l'idea fu abbandonata. La lapide diceva:
"D.O.M. Seriografia della vecchia facciata del Conventino
UT VETEREM EXUANT HOMINEM ET NOVUM INDUANT CHRISTIANI MAS AEDES A FUNDAMENTIS EREXIT ANNO DOMINI MDCCXX JOSEPH MARIA PERUCCA CANONICUS LIBURNI EASDEM AERE SUO AUCTAS PERFECIT JOHANNES ALBERTUS EX FRATRE NEPOS ROCHETTA COMES ANNO DOMINI MDCCLXIV".
Mons. Radicati fece una visita pastorale nel 7723. Nella "Relazione storico-artistica" del geom. Giovanni Franco Giuliano è trascritto un brano del documento settecentesco:
"Virginis Lauretane Edificium.
Il corpo di q.ta Chiesa è assai grosso con muraglie sode, e bianchite di fuori. Nell'ingresso della porta vi è subito la Capella dedicata alla B.V. di Loreto fatta in volta bianchita con muraglie rozze. Il pavimento è buono. Vi è l'Altare con Croce d'ottone, due candeglieri d'ottone, e quattro di legno con due Angioli di legno dorato. Custodia dorata di fuori, e fodrata decentemente di dentro, servendosi solamente nel tempo de Santi Esercizj. Al presente vi sono due mantili solamente, Tavolato, e pietra buona, contraltare di corame feriale, e bradella sufficiente, le tavolette sono decenti. Sopra il gradino superiore vi è una graticola di legno colorito, e dietro esso Altare vi è la muraglia dipinta con uno spazio da essa all'Altare nella qual muraglia vi è la Statua di legno di Maria Vergine, rinchiusa in nicchio di legno con Vetriata per chiudere, a' canto di essa vi è una Lampada d'ottone.
Si dice che in questa Chiesa vi sia l'obligo di quaranta Messe circa all'anno, a' cui è obligato il Sig. Medico, e fratelli Garroni per legato fatto da Suoi Antecessori, e si adempisce.
Anticamente non vi era che la semplice Chiesa nel modo che si trova con un poco di recinto, ma per mezzo del Sig.r Can.co Giuseppe M.a Perucca si è fatta quivi la fabbrica, e divisa in più stanze per fare i S.ti Esercizj che sono in osservanza due volte l'Anno, med.e però pagamento, o sia limosina per non esservi sin'hora fondo. A canto della Chiesa a destra vi è una Sacristia competente fatta in Volta con un Credenzone e gl'infras.ti Mobili. Seriografia della vecchia facciata del Conventino
Un Camice ricciato con amitto e cordone di filo decenti. Un calice e patena decenti. Due pianete di Cataluffa sufficienti, et altra di seta con fiori a diversi colori buona con loro finimenti, borse, veli, tre corporali, due donze-ne Purificatori. Un Contraltare di seta rigato. Verso il Giardino vi è il Refettorio in volta con suoi tavo-lazzi, e sedili intorno, e Lavatoio; attiguo vi resta la Cucina assai capace con spazza cucina; Dall'altra parte vi è la dispensa per il pane, et altro. In essa Cucina vi è un credenzino con diversi mobili da cucina, e sotto la Cantina.
Nel piano d'abbasso oltre la stanza di ricreazione vi sono cinque stanze per l'Esercitanti, et una per il Romito. A metà della scala vi è un luogo per la comodità appartato. Nel secondo piano vi sono undeci stanze; Nel terzo piano di sopra vi sono altre nove stanze tutte a Volta, le quali tutte sono assai commode, e senza soggiettione, essendovi i corridori laterali, e nella maggior parte delle med.me vi sono i letti. In un Credenzino poi di sopra vi sono tutti i Libri in cartone dorato necessarii per l'Esercizi.
In altra stanza al secondo piano vi sono molte batterie da Cucina.
In un Credenzone poi vi sono molti candeglieri d'ottone da stanza, coppe, e tondi di stagno. Al secondo, e terzo piano vi sono altri due Luoghi da commodità. Nel mezzo del terzo piano vi è l'Oratorio assai grande, ove vi è l'Altare con Crocifisso, et alcuni genufìessorj, e sedili ove si danno le meditazioni. In fundo della fabrica vi è un sito rustico con stalla, e Cassina, e portone rustico, e doppo di esso vi è il Giardino cinto di muraglia. A tal Visita vi era p.nte il Sig.r Can.co Perucca, et il Sig.r D. Bart.lo Buronzo".
Dalla visita pastorale del 7752, sotto mons. Della Chiesa, don Gauzolino trascrive alcuni passi: "II Vescovo con alcuni del suo seguito, salito sulla reda, si recò alla chiesa della B.V. Lauretana. Visitò l'altare laterizio di mattoni. Questa chiesa è tutta costruita al modo della casa di Loreto, eccetto il fornice rivolto verso settentrione.
A questa chiesa campestre è congiunta una casa di esercizi abbastanza ampia, la cui direzione è presso il Conte Perucca.
Salita la scala di detta casa pervenne all'interno del sacello, dove si radunano coloro che compiono gli esercizi. Nel periodo degli esercizi per speciale privilegio si conserva il SS. Sacramento. Visitò quindi l'altare a forma di urna. L'icona raffigura la B.V.M. e S. Ignazio. Il presbiterio è chiuso da cancelli di legno. Il pavimento laterizio è bene sistemato. La sacrestia ha l'ingresso dal lato del vangelo.
Si fermò colà a pranzo per invito del Conte Perucca" .
Nel 7788 sorse il viale alberato che collega la chiesa al paese .
Dalle memorie documentarie conservate presso l'archivio della casa madre delle Suore di S. Maria di Loreto in Vercelli si possono ricavare notizie sulle ultime vicende relative alla chiesa ed alla proprietà di Livorno. Gli Esercizi Spirituali continuarono fino al 7792. Durante la rivoluzione francese i locali furono occupati dai militari e caddero in rovina. Il patrono conte Ippolito Della Rocchetta decise di venderli. Il 10 settembre 1828 fu stipulato il contratto con il chierico Giuseppe Rastaldi, don Giovanni Ceretti e don Giuseppe Leggero, che provvidero a restaurare il fabbricato. Nel 1867 l'Opera fu soppressa per legge statale ed i beni furono incamerati dal Demanio.
Nel 1870 il conte Arturo Perucca Della Rocchetta procedette allo svincolo; egli infatti vantava ancora diritti sullo stabile, non essendo stato riconosciuto dalla S. Sede il contratto di vendita del 1828 (pratica Isnardi). I fabbricati furono adibiti ad abitazioni private e la chiesa fu frequentata dai fedeli solo nella festa annuale. Antonio Ganglio divenne proprietario dello stabile per la sentenza del Tribunale Civile di Vercelli il 20 gennaio 1887.
A questo punto s'inserisce la presenza della fondatrice delle Suore di S. Maria di Loreto.
Suor Natalina Bonardi (Cuneo, 4 dicembre 1864 - Vercelli, 25 luglio 1945) si trovava in uno stato di prostrazione spirituale, avendo avvertito che la Congregazione delle Suore del Buon Consiglio, a cui apparteneva dal 1887, si stava sciogliendo, quando, il 10 novembre 1891 entrò nella chiesa della Madonna di Loreto, tra Livorno Piemonte e S. Antonino di Saluggia.
Si affidò a Maria SS.. Una voce intcriore le disse: "Io ti aiuterò".
Con il Parroco di S. Antonino, don Emilio Degiani, iniziò una novena di preghiere. Il 20 novembre l'Arcivescovo di Vercelli, mons. Carlo Lorenzo Pampino, scrisse a don Degiani che le due maestre d'asilo di S. Antonino potevano proseguire il loro servizio di carità sotto la direzione del Parroco.
Nell'estate del 1895 lo stesso Arcivescovo diede alle prime religiose della Congregazione il nome di "Suore di S. Maria di Loreto". Nel primo regolamento si assegnava come scopo all'Istituto "l'istruzione dei fanciulli poveri, specialmente negli asili e il ricovero dei poveri vecchi".
Nella solennità dell'Assunta del 1896 mons. Gorrino, per incarico dell'Arcivescovo, benedisse ed impose il nuovo abito religioso alle Suore. Otto di loro emisero la prima professione .
Il 3 gennaio 1896 la fondatrice aveva acquistato da Antonio Gariglio tutto il complesso della chiesa, della casa, del cortile e del campo di Loreto, che divenne la culla spirituale del nuovo Istituto religioso. Nel 1919 e nel 1921 furono venduti i terreni ed i fabbricati a famiglie private. Le Suore infatti avevano comperato una casa a Vercelli e nel 1935 il palazzo Murazzano, sede attuale della casa madre.
Nel 1988-1989 la Congregazione ha riacquistato il complesso di Loreto (Livorno Ferraris) per ricavarne un centro di spiritualità a beneficio di tutta la Chiesa.
(dal libro di Mario Cappellino: " IL CARISMA LAURETANO) "

Albori di pianto - Promessa di novità

Era l'anno 1895, quando Sr. Natalina lasciò la sua prima abitazione di S.Antonino di Saluggia, dove era stata inviata come suora del Buon Consiglio, per recarsi a Livorno Ferraris e precisamente al Conventino, di recente acquistato. I sacrifici per giungervi non furono pochi, ma proprio lì, nell'antichissima Cappella dedicata alla Madonna di Loreto, era scattata, quattro anni prima, quella scintilla di Luce che rassicurava ogni passo della giovane Suora nell'oscura situazione in cui era venuta a trovarsi: "Sì, io ti aiuterò". Nella chiesetta, costruita tra il 1625 e il 1630, venne posto allora il simulacro della Vergine di Loreto, portato per la prima volta in processione, in occasione della consacrazione della Cappella. Qui, nel 1891, la Vergine Maria previene e rassicura la figlia, che a Lei si rivolge in desolato pianto, per essere rimasta l'unica superstite della sua Comunità. Ben si addicono a questo momento le parole del Salmo 129: "Dal profondo a Te grido, o Signore". È proprio qui che Sr. Natalina respira il "sì" di Maria e a Lei affida l'oscurità della sua sorte. Per noi, Suore di S.Maria di Loreto, il Conventino sta alle origini della nostra nascita, è lì la culla del nostro Istituto, sono lì le radici del nostro Dono carismatico, con la consolante promessa dell'aiuto di Maria. La giovane suora, capitata lì come per caso provvidenziale, esperimenta la tenerezza di Maria che la avvolge e la conduce sui sentieri oscuri ma pur belli, disegnati per lei e per altre giovani dall'Amore del Signore. Così, il luogo della promessa diviene il Santuario, dove la rondine potrà porre i suoi nati, sarà la piccola culla di una nuova Famiglia Religiosa.
Quando, nel 1895, giunge a Sr. Natalina la notizia che nel territorio di Livorno Ferraris è in vendita una bella casa e precisamente il caseggiato di Loreto, il Conventino e le viene proposto di comperarlo, immediatamente rivede e rivive la sua avventura di quattro anni prima, proprio nella Cappella all'interno di quel caseggiato: si rivede là in ginocchio e in lacrime, mentre la Vergine di Loreto le dona coraggio e le promette aiuto. Forse ora è ancora Lei ad attenderla al medesimo posto? Sarebbe avventura stupenda, sarebbe troppo bello poter abitare là: il richiamo è forte e insistente, "ma bisognava trovare i denari".
Il padrone cedeva il vasto caseggiato per £ 16,00 e la Madre nelle sue Memorie scrive: "a tale proposta io ne risi. Avevo ancora tremila lire di debito della casa di S. Silvestro e tenero la scorta di un solo mille lire, mi parve imprudente caricarmi di un debito così alto e anche impossibile trovare il denaro". "Nulla è impossibile a Dio" aveva detto Gabriele a Maria, ora questa Parola si sta avverando anche per Sr. Natalina, la quale affronta sacrifici, debiti, fatiche… e raggiunge quello che sembrava follia sperare e lo era veramente.
Così, tra la fine del 1895 e l'inizio del 1896, diviene proprietaria (salvo qualche debito…) del nostalgico Conventino, dove era incorporata la Cappella del suo amaro pianto e della dolce consolazione di Maria. Dalla promessa di allora, sta nascendo pian piano qualcosa di nuovo e di bello: qui avrà inizio nella Chiesa la "Congregazione delle Suore di Santa Maria di Loreto". Qui, per nove anni consecutivi, continuerà a consolidarsi e a crescere, poi leverà le tende alla ricerca di nuove attività apostoliche, anche per difendersi dalle febbri malariche che allora, a causa delle vicine risaie, colpivano di frequente le giovani suore. Dapprima, la proprietà, che comprendeva anche una vasta area di terreno coltivato, venne data in affitto, poi fu venduta a lotti in tempi diversi. La Cappella, restaurata nel 1946, è stata sempre a disposizione della Parrocchia. Nel 1968 o '69 i ladri asportarono la statua della Madonna, che si trovava in una nicchia nella parete dietro l'Altare. Nel 1971, da informazioni assunte e degli Atti notarili e catastali, la Cappella e il piccolo porticato all'entrata, risultano ancora di proprietà di Bonardi Maria, Madre Natalina.
La Congregazione, comunque non dimenticherà mai il luogo dei suoi Natali e, in diverse circostanze vi farà ritorno per ravvivare la memoria e per rinnovare con Maria il "sì" della sua giovinezza. All'approssimarsi poi dei festeggiamenti, in occasione del 1° Centenario di fondazione dell'Istituto: 1891-1991, il Conventino viene posto al centro dell'attenzione, sotto ogni aspetto, perché tutto è partito da lì: - è lì la nostra sorgente e lì decidiamo di fare ritorno, di riportare le tende -. Si acquista quindi tutto il caseggiato annesso alla Cappella della Madonna di Loreto e in seguito lo si ristruttura, rendendolo simile il più possibile alla sua struttura originale e ricavandone così una bella Casa di Spiritualità a servizio anche della Diocesi.
Nel 1991 si stabilisce qui la prima Comunità Locale, accolta con festosa esultanza, soprattutto dalla Comunità Parrocchiale di Livorno Ferraris. Le suore sono emozionate, stanno vivendo nella realtà quello che è stato un sogno lungo e anche sofferto. Ora sono proprio lì a riprendere e a rendere attuale nell'oggi un Progetto noto solamente a Dio, che talvolta sembra giocare a nascondino con coloro che a Lui si affidano.
Veramente tra quelle mura e soprattutto nella piccola e amata Cappella c'è qualcosa di nascosto che parla al cuore e fa risuonare, in un frammento di storia, tutta la bellezza di un'alba che ha segnato le origini delle Suore di S.Maria di Loreto, un'alba nella quale è trapelato un Carisma ed è risuonata forte una promessa: "Io Ti aiuterò".
Le suore sanno e gioiscono: ora sono loro a essere animate e incoraggiate a stare nelle "cose di Dio", a seguire le orme della loro Fondatrice, sotto la protezione promessa da Maria.
Intanto incominciano a organizzare la vita di preghiera, la vita fraterna e la missione apostolica. Sono i tre punti focali nei quali converge il senso unico della vita consacrata, per i quali sono mandate e dai quali verrà la gioia di sentirsi donne di Dio, ricolme del suo spirito.
La gente non tarda a venire al Conventino per pregare, per trovare pace e serenità, per avere l'alimento della Parola, un consiglio, una luce e un aiuto nel cammino cristiano e nella crescita della fede. La disponibilità delle suore le rende presenti sempre per accogliere e seguire i vari gruppi che vengono per giornate di ritiro, incontri di preghiera, tempi di silenzio e riflessione.

Da qui le persone che vi sostano partono rinnovate con in cuore la gioia di aver incontrato il Signore e di aver fatto esperienza del suo amore, della tenerezza di Maria, del silenzio dai rumori e della conseguente pace interiore. Tutto questo è favorito anche da un bel giardino con aiuole.
Nel suo insieme la Comunità del Conventino vive serena: nella Congregazione sta alle "radici", nella Chiesa lavora per l'avvento del Regno del Signore, con la Vergine Lauretana può gioiosamente cantare il suo Magnificat.

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