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Suor Natalina Bonardi e la storia della Congregazione

Foto Suor Natalina Bonardi La Fondatrice delle Suore di S. Maria di Loreto è Sr. Natalina Bonardi. Nata a Cuneo (Italia) nel 1864, venne battezzata col nome di Maria. I genitori, Giuseppi Bonardi e Margherita Dogliani, avevano numerosi figli e li educarono nella fede cristiana i nell'amore a Dio e agli uomini.
Maria, fin da bambina, rivelò un carattere forte e deciso, pieno di esuberanza di vita. Era birichina e a volte indisciplinata tanto che la mamma Margherita, per educare e sostenere questa energia esuberante decise di mettere la bambina in collegio. Maria, dopo un corso di esercizi, si accorse che la giovinezza era troppo preziosa per essere gettata via senza uno scopo: è il tempo della seminagione, dei grandi ideali. In lei si sta va sviluppando l'idea di iniziare il grande cammino della vita "insieme a Dio" e "per Dio". Ella ascoltava stupita la voce della coscienza che la invitava a creare qualcosa di meraviglioso insieme a Dio. A diciotto anni intuì che Dio la voleva tutta sua e la invitava a consacrarsi a lui.
Intanto per un certo tempo, la famiglia Bonardi ebbe un dissesto finanziario perciò Casa di S.Antonino di Saluggia tutti componenti cercarono lavoro per sanare i beni perduti. Anche Maria trovò un lavoro presso una ricca famiglia e fu così di aiuto ai suoi. Una sera, era stanca, si sedette sopra un baule e si addormentò; nel sogno vide tante ragazzine in circolo, bianco vestite con un velo in testa pure bianco; esse giravano e cantavano. Maria capi che Dio la chiamava ad una vita più impegnata. Andò dalla mamma e le confidò la sua decisione di entrare in una comunità di suore.
Finalmente, dopo molti tentativi andati a vuoto, con gli occhi pieni di luce, entrò presso le suore del Buon Consiglio e prese il nome di Sr. Natalina. Ma i suoi sogni si oscurarono presto, in quella casa non si viveva la vita evangelica che aveva tanto cercato. Fu mandata con altre sorelle presso un piccolo paese,a fare scuola ai bambini.
Un giorno il Vescovo di Vercelli per motivi che non sono giunti a noi, diede ordine ai Superiori delle Suore del Buon Consiglio di sciogliere la Congregazione. Sr. Natalina si trovò improvvisamente sola e in questa situazione di sofferenza entrò in una chiesetta di campagna dove era venerata la Vergine di Loreto (Livorno Ferraris); piangendo, pregò la Madre di Dio perche l'aiutasse. Qui ebbe la sensazione chiara che la Madonna le rispondesse: "Si, io ti aiuterò". Quanto tempo rimase in quella chiesa? Non lo seppe dire.
Era troppo bello starsene a colloquio con il cielo mentre sulla terra imperversava la bufera. Che cosa importava se era rimasta sola, senza più una famiglia e senza più una casa? Casa di S.Antonino di Saluggia E con ottanta centesimi in tasca? Era certa ormai che Dio era con lei.
Riconfortata Sr. Natalina si recò dal Parroco di S.Antonino e gli chiese di aiutarla ad entrare in un altro Istituto religioso, ma egli le rispose che la cosa più naturale era rimanere là, dove la Provvidenza l'aveva posta, e dare inizio ad una nuova famiglia religiosa. Sr. Natalina, quasi senza pensare, rispose: "Se sapessi che è volontà di Dio che si formasse una comunità religiosa, cercheremmo altre giovani". Ma subito si riprese e aggiunse: "No, per carità, non è possibile". Ma il Parroco la prese in parola e la incoraggiò. Pregarono a lungo per ricevere la luce dall'alto, quindi il Parroco comunicò la cosa al Vescovo il quale acconsenti che si continuasse la Scuola Materna e suggerì di cercare altre compagne. Sr. Natalina si mise all'opera e pur con molte difficoltà nacque una nuova famiglia religiosa. Madre Natalina era poverissima per cui queste prime suore mancavano di molte cose e il cibo era scarso, ma la loro gioia di servire il Signore e i fratelli era grande.
In un momento di gravi preoccupazioni Madre Natalina pregava e piangeva davanti al Sacro Cuore quando sentì una voce che le disse: "Non sei tu che fai, sono io". La Madre capì che era il Signore a condurre la comunità e che lei non doveva preoccuparsi eccessivamente. Le suore aumentavano di numero, la casa Madre venne trasferita a Vercelli e si aprirono altre scuole e collegi. Casa di S.Antonino di Saluggia Madre Natalina può cantare: "Ora lascia. Signore, che il tuo servo vada in pace, i miei occhi hanno visto la tua salvezza".
Infatti il giorno 25 luglio, festa di S. Giacomo Apostolo, Madre Natalina lasciò questa vita per continuare a vivere in pienezza nella contemplazione del suo Dio che tanto aveva amato e servito. Quella fiaccola data da Dio a Madre Natalina è stata portata avanti da donne che come lei hanno creduto all'amore del Padre per loro, che hanno accettato di vivere come Gesù: casto, povero, obbediente, continuando la verginità e la maternità dì Maria nel mondo e tutto questo secondo lo stile della vita quotidiana di Nazareth: Vita di preghiera, di lavoro, di rapporti familiari veri, di comunione, di servizio a tutti i fratelli.
Anche il nome di "Suore di S. Maria di Loreto" che l'Arcivescovo di Vercelli volle dare a questa nuova comunità richiama lo stile di vita di Nazareth.
Il Signore non cessa di chiamare anche oggi persone nuove, a vivere la certezza dell'amore e a donare Gesù al mondo prestandogli le parole, il gesto, il cuore perché possa rivivere in mezzo ai bambini, ai giovani, agli anziani, alle famiglie. A chi come Maria risponde: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto", il Signore dona la sua fedeltà amorosa. La persona sente di essere nelle mani del Padre e fa di sé la sua libera offerta a Lui. Così, da un piccolo seme, è nata una nuova comunità che vuoi essere "Annuncio" della Parola del Signore tra gli uomini e che si è resa presente anche tra i fratelli di Isiolo (Kenya) poi quali cerca di condivìdere preghiera, lavoro e annuncio della "buona novella del Signore Gesù".

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