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Dal libro di suor Pia Falabino: "La madre Natalina Bonardi e l'Istituto di S.Maria di Loreto"
"Madre Natalina credeva di poter finalmente riposare un tantino, ma nel 1932 anche la casa di via Simone di Collobiano in Vercelli,
si mostrò insufficiente ai bisogni della Comunità e fu necessario cercare ancora una volta una sede più grande.
Il Palazzo Murazzano (p.za D'Angennes, 4) che era destinato a diventar la sede delle opere cattoliche, per causa di una cattiva
amministrazione era stato venduto ad un certo sig. Conterio di Suna. Questi saputo che Mons. Arcivescovo desiderava che lo stabile
passasse ad un istituo religioso, per parecchi motivi, accondiscese al suo desiderio. Anche il Venerando Seminario premeva di avere
accanto una casa religiosa piuttosto che dei borghesi e, saputo che la Madre Natalina d'accordo col suo consiglio, avrebbe comperato
il caseggiato, le venne incontro prestando, per alcun tempo, il denaro al suo Istituto.
Il palazzo del Marchese di Murazzano era passato successivamente a parecchi proprietari e nessuno mai, per molti anni, aveva fatto
eseguire qualche lavoro di manutenzione, tanto che quando subentrano le Suore di S.Maria di Loreto, la casa, in parecchi punti pericolava.
Non per nulla la Madre Natalina diceva di sé che Dio le aveva dato il compito di fare il muratore del suo Istituto…. All'inizio della primavera
del 1932, la Madre incominciò subito col fare rinforzare le basi della casa che lasciavano molto a desiderare e così, un lavoro dopo
l'altro si arrivò fino al 1935… Le spese si moltiplicavano, ma la Madre impavida andava dicendo all'economa preoccupata: "Non temere,
il Signore ci aiuterà, noi non cerchiamo il lusso, facciamo solo il necessario" .
La casa oggi oltre ad essere la casa Genralizia dell'Istituto, è sede anche di un pensionato per studenti e per persone lavoratrici.
Tutta la Comunità presente in questa casa condivide il prezioso impegno con l'accoglienza e la testimonianza, nella gioiosa consapevolezza di
essere una Comunità educante per vocazione. Così anche all'interno di un convento rimane pur sempre aperta ai problemi vari della Chiesa e
della Società, ne condivide le fatiche e le gioie, prega per tutti e offre come può il suo piccolo contributo alla venuta del Regno.